La mitologia greca fu ed è la raccolta e quindi lo studio
dei miti appartenenti alla cultura religiosa degli antichi greci e che
riguardano, in particolare, i loro dèi ed eroi. La mitologia greca ebbe una
grandissima influenza sulla cultura, le arti e la letteratura della civiltà
occidentale e la sua eredità resta tutt'ora ben viva nei suoi linguaggi e nelle
sue culture. Parlando, infatti, di eredità, possiamo ben comprendere che la
mitologia greca è stata un pilastro fondamentale per la nostra cultura ed è un
vero e proprio PATRIMONIO CULTURALE. A questo proposito, riportiamo il mito del
vaso di Pandora, che spiegava la causa di tutti i mali del mondo, molto
importante per il patrimonio di idee greco.
«Così disse ed essi obbedirono a Zeus signore, figlio di
Crono. E subito l'inclito Ambidestro, per volere di Zeus, plasmò dalla terra
una figura simile a una vergine casta; Atena occhio di mare, le diede un cinto
e l'adornò; e le Grazie divine e Persuasione veneranda intorno al suo corpo
condussero aurei monili; le Ore dalla splendida chioma, l'incoronarono con
fiori di primavera; e Pallade Atena adattò alle membra ornamenti di ogni
genere. Infine il messaggero Argifonte le pose nel cuore menzogne, scaltre
lusinghe e indole astuta, per volere di Zeus cupitonante; e voce le infuse
l'araldo divino, e chiamò questa donna Pandora, perché tutti gli abitanti
dell'Olimpo l'avevano portata in dono, sciagura agli uomini laboriosi. Poi,
quando compì l'arduo inganno, senza rimedio, il Padre mandò a Epimeteo
l'inclito Argifonte portatore del dono, veloce araldo degli dèi; né Epimeteo
pensò alle parole che Prometeo gli aveva rivolto: mai accettare un dono da Zeus
Olimpio, ma rimandarlo indietro, perché non divenga un male per i mortali. Lo
accolse e possedeva il male, prima di riconoscerlo. Prima infatti le stirpi
degli uomini abitavano la terra del tutto al riparo dal dolore, lontano dalla
dura fatica, lontano dalle crudeli malattie che recano all'uomo la morte
(rapidamente nel dolore gli uomini avvizziscono). Ma la donna di sua mano
sollevò il grande coperchio dell'orcio e tutto disperse, procurando agli uomini
sciagure luttuose. Sola lì rimase Speranza nella casa infrangibile, dentro, al
di sotto del bordo dell'orcio, né se ne volò fuori; ché Pandora prima ricoprì
la giara, per volere dell'egioco Zeus, adunatore dei nembi. E altri mali,
infiniti, vanno errando fra gli uomini.»
Da: Esiodo, Le opere e i giorni